Il coach della Germani anticipa i temi della semifinale di Supercoppa con Tortona: “Loro sono più lunghi e corrono maggiormente rispetto all’anno scorso. I nostri tre nuovi stanno andando incontro agli altri sette e viceversa. Oggi ci siamo allenati al completo, tutto ok anche per Gabriel e Massinburg “
San Zeno. Alessandro Magro ha il linguaggio del corpo dei giorni importanti. Dissimula serenità, ma dagli occhi, dalla camminata, da certe espressioni si capisce che è carichissimo all’anti vigilia della semifinale di Supercoppa, trofeo nel quale la sua squadra non è certo la favorita, ma il precedente della Coppa Italia e un PalaLeonessa A2A sold out invitano all’impresa.
Coach, come arriva la Germani a questo storico appuntamento ?
“Io e miei giocatori siamo contenti che il precampionato sia finito. Rispetto alle altre dodici che avranno ancora una settimana di pre-season, noi e le altre tre siamo già in stagione. Io c’ero quando ancora giocavamo a Montichiari, penso quindi a quanti passi sono stati fatti. Essere riusciti a giocare in città e avere l’onore di guidare una squadra che si è guadagnata sul campo il diritto di disputare questo trofeo in casa mi dà grande soddisfazione ed entusiasmo”.
Bilancio delle amichevoli giocate quest’estate?
“Il precampionato ci rende soddisfatti, l’ abbiamo però tarato con impegni dal quoziente di difficoltà crescente. Abbiamo trovato squadre che ci hanno messo in difficoltà aiutandoci a lavorare dove serviva. Adesso affrontiamo le migliori squadre del campionato, anche se partiamo da underdog sappiamo cosa può succedere in una gara secca dato che noi stessi l’abbiamo provato in Coppa Italia riuscendo dove nessuno ci dava credito. Il palasport sold-out ci darà una marcia in più. I ragazzi hanno preparato questo grande evento con concentrazione e non vediamo l’ora che sia sabato sera”.
Che squadra è la Bertram Tortona di quest’anno?
“Tortona è sicuramente di un altro livello rispetto alle squadre affrontate finora. Hanno fatto un ottimo mercato, allestendo un roster da 12 giocatori per la Champions League, un po’ come noi l’anno scorso quando intervenimmo in certi settori dove avevamo avuto delle mancanze l’anno prima. I nuovi innesti Dowe, Obasohan e Weems sono tutti elementi con grande esperienza e impatto fisico, Baldasso parte dalla panchina e dà grande qualità come si è visto in precampionato. Hanno tenuto il sistema di gioco di Ramondino con cui stanno facendo bene da anni, alzando il tasso tecnico”.
Cosa deve fare la Germani per vincere la semifinale?
“Dovremo mettere in campo la nostra miglior versione difensiva per poi attaccarli con quelle che sono le nostre qualità e che abbiamo messo in mostra finora. Siamo riusciti ad ovviare prima alle assenze di Cournooh e Cobbins poi a Trento abbiamo colmato le lacune anche senza Gabriel, che si è infortunato subito, e Massinburg al quale abbiamo dato il permesso per tornare a casa a vedere la figlia appena nata; è un segno che anche noi abbiamo una squadra profonda e di questo ringrazio il club che ci ha aiutato a colmare le lacune che abbiamo dimostrato di avere in certe zone del campo. Affrontiamo ottime, ottime squadre, ma abbiamo anche l’ambizione di volerci provare sapendo che saremo spinti da un pubblico molto caldo che ci darà una grande mano”.
Sei d’accordo sul fatto che le quattro squadre partono alla pari, per vari motivi?
“Le percentuali all’inizio vengono poi bruciate nel corso dell’evento. Nessuno pensava che noi avremmo potuto battere Milano e Virtus Bologna in Coppa Italia, per assurdo la più partita più complicata è stata quella nel mezzo con Pesaro. Essere i padroni di casa ci porta a non voler deludere le aspettative, ma è una pressione che sappiamo sostenere. Ho giocatori che hanno giocato diverse partite che contavano, idem io da assistente. Dovremo pensare a una gara alla volta quindi concentrati solo su Tortona. Anche in Milano-Bologna non si può fare un pronostico, a tal proposito mi spiace per Scariolo che è anche bresciano, ma arriva un mio grande amico (Luca Banchi, ndr) e anche se hanno avuto poco tempo per prepararsi col nuovo coach sono pur sempre la Virtus Bologna. Noi non facciamo proclami, ma scendiamo in campo per provarci”.
Come stanno Gabriel e Massinburg?
“Oggi ci siamo allenati al completo quindi tutti ok”.
Cosa ti è piaciuto di più e cosa di meno nel precampionato?
“Aver trovato squadre che hanno cercato di batterci, dandoci anche un po’ di schiaffoni, ci ha fatto bene. Abbiamo capito dove e perché ci hanno messo in difficoltà. Magari in futuro potremo organizzare un precampionato anche con squadre estere e di alto livello perché questo ci dà la possibilità di migliorare e se c’è da perdere qualche partita ben venga. Aver vinto sempre o quasi (unica sconfitta con Cremona nel “Ferrari”) può essere un rischio, non dobbiamo piacerci, ma aver voglia ancora di sporcarci le mani. A Reggio Emilia il break l’abbiamo fatto con la difesa, a Trento l’abbiamo vinta tenendo in difesa. Vedo che i giocatori sono molto sul pezzo”.
Come si sono integrati i tre nuovi, tutti giocatori con caratteristiche diverse rispetto a chi c’era prima?
“Siamo a buon punto per essere al 23 settembre, non sarà però la miglior versione stagionale della squadra ed è giusto che sia così. I tre nuovi stanno andando incontro agli altri sette e viceversa. Sono d’accordo che tre giocatori come Christon, Bilan e Burnell a Brescia non ci sono mai stati. Quest’estate abbiamo provato a cambiare un po’ la filosofia e ora tutti dobbiamo adattarci”.
Con Tortona che partita può uscire? Più sporca o più spettacolare?
“Per vincere servono sempre lacrime e sangue. Ieri eravamo all’evento Award Lba e Marco Ramondino è stato premiato come miglior allenatore, l’anno prima era toccato a me. Penso che sia bello per gli allenatori della nuova generazione vedere che due come noi, anche con un po’ di fortuna che nella vita serve sempre, sono arrivati fin qui. Ce la giocheremo con allenatori più grandi, esperti e vincenti. Tortona l’anno scorso controllava di più e correva solo quando poteva, ora con Dauw e Obasohan sono più da transizione. Noi stiamo cercando di adattare anche Bilan alla possibilità di correre. Con Christon spingiamo molto di più e con Bilan a Trento abbiamo giocato pick and roll in transizione, attaccando nei primi secondi del possesso. Sabato ci saranno le sfide di tonnellaggio anche a metà campo, uno contro uno molto fisici. Sarà una sfida 50 e 50 dove gli episodi faranno la differenza. Sarò fissato, ma se si vuole vincere bisogna difendere: chi lo farà meglio giocherà anche domenica”.