Il capitano della Germani ospite a “Basket Time 2.0”: “Non mi era mai capitata una giornata come quella di Pesaro, avrei preferito fare 0/20. Ma ormai l’ho cancellata dalla mia testa”
Brescia. Ospite a Basket Time 2.0”, andato in onda ieri sera su Teleleonessa (canale 119 del digitale terrestre), sulle pagine Facebook di Bresciacanestro e di Cristiano Tognoli e sul canale Youtube di Cristiano Tognoli, Amedeo Della Valle guardia della Germani Pallacanestro Brescia, ha parlato della vittoria con Scafati e della trasferta che li aspetta a Sassari.
Domenica hai giocato una partita super e appena iniziata la trasmissione è arrivato subito il messaggio di un bambino di 10 anni che ti fa i complimenti…
“Sono contento, è un po’ quello che provavo io quando ero piccolo, a volte mi dispiace perché durante la partita sono concentrato e vedo tanti bambini vicini al campo e vorrei andare da loro a ridere e scherzare, se riesco lo faccio volentieri dopo la partita”.
Tu, da piccolo, a chi avresti voluto dire “domenica sei stato super”?
“L’ho detto a tanti perché ero tifoso di tanti, però penso Belinelli, quando andavo a vedere le partite della Fortitudo mi piaceva molto, grazie a mio padre ero andato a vedere un allenamento e mi avevano fatto entrare negli spogliatoi, quando rivedo Marco ce lo ricordiamo perché è qualcosa di molto particolare e bello. Pensare che poi ho giocato con lui in Nazionale mi sembra ancora incredibile”.
La vittoria di sabato avete detto più volte che era non scontata, cosa c’è dentro questa vittoria?
“E’ positiva innanzitutto perché rimaniamo primi in classifica da soli, abbiamo una serie di partite adesso molto impegnative che ci diranno quale sarà la nostra posizione per i playoff, poi venivamo da due sconfitte e Scafati era un po’ in emergenza e le squadre in queste situazioni tirano fuori la loro migliore versione”.
Siete una squadra che fa di tutto per non concedere agli avversari tanti punti, ma ultimamente in difesa sembrate aver un po’ mollato…
“Bisogna tenere in difesa per poi andare a segnare in attacco, alcuni invece dicono che bisogna segnare in attacco perché poi difendere è più facile, da una parte o dall’altra bisogna iniziare”.
Questi cali di intensità e di tensione che avete ultimamente in difesa, da cosa dipendono? Siete un po’ stanchi dopo aver tirato a lungo la carretta?
“Non saprei, a volte ci scolleghiamo un po’ in alcuni momenti della partita e purtroppo nello sport capita, se vogliamo arrivare pronti ai playoff dobbiamo diminuire queste piccole pause, dobbiamo limare il più possibile l’errore”.
C’è stato un piano partita con Scafati per farti partire subito forte o ti sei preso tu i tuoi tiri?
“Ne avevo un po’ di scorta da Pesaro, il piano partita è normale che sia limitare i giocatori più pericolosi e in difesa attaccare i giocatori più deboli, non c’era nessun piano ho semplicemente cercato di prendere più responsabilità”.
La settimana dopo Pesaro com’è stata per te?
“Normale, settimana molto tranquilla e con molta consapevolezza, prenderla di punta non serviva, ho preferito cancellare la partita con Pesaro, penso che durante una stagione può succedere una prestazione negativa anche se così non mi era mai capitata e avrei preferito fare 0/20, quello 0/1 non è proprio da me. Magro non mi ha detto nulla si è concentrato sulla squadra, ha cercato di coinvolgermi di più all’interno del gioco”.
22 giornate e per 11 volte primi in classifica, non è proprio un abitudine per Brescia…
“Stare primi non è sempre semplice, ma ce lo siamo guadagnati, è una bella cosa anche per la città, dobbiamo continuare così ed aumentare il numero di quelle 11 giornate se riusciamo”.
Con Scafati c’erano 4.200 spettatori al palazzetto nonostante l’avversario non fosse di richiamo…
“Quest’anno c’è sempre quasi tutto pieno al palazzetto, è qualcosa di incredibile, ho potuto vivere sulla mia pelle il costante incremento della gente che ci viene a vedere, è bello per la squadra, anche quando abbiamo perso qualche partita in casa il tifo è sempre stato dalla nostra”.
Avete pagato la pausa dopo Torino, forse era meglio giocare subito?
“Sicuramente mentalmente una pausa ci voleva, dal punto di vista fisico non lo so”.
Da tifoso, come hai visto la nazionale italiana e Petrucelli?
“Sono sincero ero via e non ho visto le partite, ho visto poco, qualche immagine, so che John ha difeso alla grande, spero che faccia parte della squadra del pre-olimpico”.
Quanto sei orgoglioso del tuo processo di maturazione visto che hai migliorato l’attitudine difensiva e il metterti a disposizione della squadra?
“Io sono contento prima di tutto perché Brescia è nei primi posti in classifica, sono tre anni che si parla bene di Brescia, sono contento per l’immagine di Ferrari che è colui che ha realmente creduto in me e che quando abbiamo firmato sapeva di non fermare un terzino difensivo. Sono contento del mio gioco, non penso solo a fare canestro, ma sono a disposizione dei compagni.”
Dopo un canestro con Scafati hai trovato anche il tempo per ridere, a volte è fondamentale sdrammatizzare un po’?
“Nel rivedere il tiro pensavo ci fosse un po’ più di contatto… Ogni tanto ci vuole anche un po’ di fortuna”.
Sassari arriva dalle vittorie su Bologna e Venezia, saranno carichi?
“Stanno giocando bene, hanno cambiato qualcosa nella squadra, il play nuovo ha grande impatto sulla partita, sappiamo che il palazzetto di Sassari è molto caldo e difficile giocarci, dovremo fare una partita non ti dico perfetta, ma quasi. All’andata abbiamo fatto bene in attacco e in difesa, ma è una partita che non fa testo, loro avevano giocato male. Oggi hanno un’altra faccia”.
Qual è l’esperienza più bella che hai vissuto al College e in Europa?
“Al College aver giocato al Madison Square Garden, in Europa vincere la Coppa Italia a Torino con Brescia e sicuramente la medaglia under 20 con la nazionale giovanile”.
Il fatto di essere figlio di un grade giocatore, è stato un vantaggio o svantaggio?
“All’inizio quando sei giovane uno svantaggio, mi ricordo che quando mio padre faceva le selezioni del Piemonte, venne a casa e mi disse di avermi selezionato per giocare e mi disse che mi aveva preso perché lo meritavo non per il nome”.
Hai in programma di andare a vedere le Olimpiadi a Parigi?
“No, non è in programma le guarderò da casa. Quest’estate voglio andare in vacanza in Sudamerica, mi affascina”.
Come ti trovi con Christon?
“E’ il mio compagno di stanza in trasferta, è un ragazzo molto silenzioso, molto tranquillo, a volte leader, ha un legame molto forte con i suoi figli, è un ottimo professionista”.