L’allenatore della Germani dopo l’amarissimo ko di Cremona: “Non è detto che non sia più possibile chiudere primi, anche se a me interessa arrivare pronto più che primo alle partite decisive. Siamo una squadra che può vincere con le prime e perdere con le ultime ora ci aspetta Milano. Questa gara ci deve insegnare il livello di energia che troveremo nei playoff. Avevamo puntato su Eboua, qui ha trovato la giusta dimensione. Se Cavina è più bravo di me tatticamente è colpa mia, ma se un giocatore ha più voglia di vincere di noi mi arrabbio. Non ho voluto rischiare Petrucelli perchè avevamo comunque preparato la partita senza di lui”
Cremona. Inaspettato quanto potenzialmente letale per la corsa al primo posto, il ko della Germani al PalaRadi lascia tanto amaro in bocca ai numerosi tifosi che si sono mossi verso Cremona e a coach Alessandro Magro, che commenta il match riconoscendo i meriti della Vanoli e i problemi di mentalità della sua squadra.
“Complimenti a Cremona per la vittoria: sapevamo che sarebbe stata una partita impegnativa anche dal punto di vista tattico e direi che per alcuni frangenti lo è stata. Nella pallacanestro esiste la tecnica e la tattica, poi però ci sono anche le motivazioni e la voglia nel fare uno sforzo in più per tirare fuori prestazioni oltre le proprie medie. Il livello di energia e di focus che si è visto in campo tra le due squadre era ben diverso. A prescindere dalla scelta di giocare aggressivi su Amedeo e proporre quella zona, che era abbastanza facile da riconoscere, io non credo che la partita sia girata in quel modo lì: abbiamo sempre rincorso. Ho cercato il miglior assetto possibile e abbiamo fatto fatica quando avevamo meno tiratori in campo perché la capacità di Cremona di difendere l’area è stata positiva”
“Da parte nostra c’è stata negligenza in alcune marcature: su giocatori come Pecchia andava fatto un lavoro diverso, coprendo di più sulle penetrazioni – spiega Magro- Abbiamo concesso 34 punti in area: sono troppi. Siamo stati in ritardo sui rimbalzi. Sono sincero: nonostante ci fossero ancora 5 minuti da giocare, non ho comunque mai avuto la sensazione che avessimo qualcosa in più di Cremona. Per noi è una partita che ci deve insegnare: il livello di energia ai playoff sarà sempre più alto. Dispiace perché qualche giocatore è mancato e non è stato sufficientemente attivato: torniamo a casa e cerchiamo di capire cosa non è andato. Ci aspetta un’altra partita difficilissima, poi dobbiamo cercare di arrivare fisicamente e tecnicamente pronti alla post-season”.
Spicca il dato del plus minus relativo al primo quintetto, che è stato molto negativo a livello statistico. Così come sorprendono i tanti punti di Eboua…
“Paul è un ragazzo su cui avevamo puntato anni fa: credo che qui abbia trovato la sua dimensione e un allenatore in grado di valorizzarlo. Oggettivamente ci ha fatto molto male: tra punti, rimbalzi ed energia ha fatto bene. Sono contento per lui e meno per noi. L’assenza di Petrucelli ci ha condizionato anche a livello di rotazioni: quello che abbiamo fatto con i quintetti grandi nelle ultime partite non poteva essere riprodotto stasera. C’è un po’ mancata la second unit: di solito abbiamo grande energia da quelli che entrano dalla partita. Stasera abbiamo avuto meno impatto da quei giocatori e ho provato a puntare sul quintetto, che però strutturalmente ha mostrato qualche lacuna: la sensazione è stata quella di essere sempre a rincorrere, Cremona ha giocato meglio”.
Iniziano ad essere un po’ i punti lasciati per strada: Brindisi, Pesaro, Cremona… Come lo spiegheresti?
“Lungi da me pensare che nella preparazione della partita o nell’approccio alla gara ci fosse la sottovalutazione di Cremona. La Vanoli ha fatto un percorso con partite giocate fino all’ultimo e ha sempre combattuto. Però questo discorso vale anche con Cremona: avevano battuto Virtus e Reyer, eppure hanno perso partite inaspettate. Quelle con Brindisi e Pesaro sono state per noi sconfitte diverse rispetto a questa: la partita di Pesaro è post-pausa e il livello di energia era basso, a Brindisi gli avversari avevano fatto molto canestro. Anche alcune scelte non hanno pagato: giocatori come Pecchia ed Eboua finora avevano segnato pochissimo da lontano, eppure oggi hanno fatto spesso canestro. Mi spiego il tutto con il fatto che vincere in trasferta è difficile e il livello di energia è stato più basso: però è chiaro che se vai a Milano a giocare con questa energia… menomale che è un viaggio breve, perché non avresti chance. E’ una questione mentale, a volte anche inconscia. Cercheremo di andare a vincere a Milano”.
E’ anche vero che, se per Cremona ottenere una vittoria oggi voleva dire arrivare alla salvezza matematica, anche per Brescia questa partita contava molto: pensi sia ancora possibile il primo posto?
“Certo, sembro calmo ma non è che non mi girino i cogl… Ora bisogna vedere cosa fa Bologna e cosa faremo a Milano: questa squadra ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. Credo nella mia squadra e nei miei giocatori: spero di poter recuperare Petrucelli che ci aiuta nelle rotazioni e nella gestione nelle due metà campo. Penso che il primo posto sia ancora possibile. A me comunque interessa arrivare pronti ai playoff più che necessariamente primi”.
E’ una questione di mentalità?
“Dico sempre che questa squadra è prima o lo è stata fino ad oggi prima per merito: ma non ancora per mentalità. Se lo fossimo vorrebbe dire che troveremmo il modo di andare ovunque, a Pesaro, a Brindisi e a Cremona per avere anche quella forza e quelle energie per raddrizzare una partita storta. Noi ci stiamo ancora lavorando, abbiamo 15 giorni per farlo: come non mi assumo i meriti quando le cose vanno bene… anche oggi sottolineo che la pallacanestro la giocano i giocatori. E’ giusto che capiscano quello che non è andato e perché. Se Cavina è bravo tatticamente a fregarci allora è colpa mia, se un giocatore avversario ha più voglia di noi di vincere mi girano… Io ho detto ai giocatori che dobbiamo capirne il motivo e ho dato 2 giorni liberi nonostante la sconfitta perché sarà l’ultima occasione per farlo: oggi è giusto per lo sport che abbia vinto Cremona, ma noi dovremo capire il perché”
Non te la sei sentita di rischiare Petrucelli?
“Non me la sono sentita. Avevamo preparato la partita senza di lui: aveva fatto solo lavoro differenziato. Siamo stati tutti sottotono”.